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L'anonimo autore ci presenta un'opera che dialoga intimamente con la Commedia rinascimentale, in particolare con l'arte comica di Ludovico Ariosto e Nicolò Machiavelli. La contaminatio del Cassone si avvale della Cassaria e soprattutto della Mandragola, che a loro volta devono molto a Plauto. I personaggi e gli intrecci, inclusi quelli dell'antica Commedia latina, sono continuamente ripresi e rimestati e il brillante ricorso a battute e citazioni del volgare cinquecentesco (commentato in nota di Apparato) mette in scena un tale sfoggio della Lingua da costituire una inaspettata e ardita sintesi di antico e moderno. Ma queste sono ragnatele, fumisterie da letterati: il succo della commedia è un altro: fa ridere.